Avvocato Vito Cainazzo

A proposito del comunicato del centrosinistra circa le presunte “bufale di Pecorella” sulla questione “Paludi Sipontine” fatto circolare sui volantini e pubblicato da Manfredonia.net il 25 marzo scorso, premettetemi  di fare in parole povere, qualche breve precisazione  e un po’ di chiarezza visto e considerato che in questi ultimi cinque anni ho seguito da vicino il Comitato Assegnatari e Possessori dei terreni di Siponto. Avrei voluto che questo mio intervento fosse pubblicato, ma la campagna elettorale è ormai chiusa.

 Innanzitutto preciso subito che è facile estrapolare da un contesto una frase  e poi ricamarci sopra per dire quello che si vuole. Nessuna bufala può essere attribuita a Pecorella, anzi proprio chi lo accusa dimostra di non conoscere le carte e non solo, di non averle lette e di non sapere neppure cosa siano le Paludi Sipontine e infine di non sapere nemmeno dove si trovano.  

Quelle che oggi chiamiamo comunemente Paludi Sipontine sono i terreni che dal centro residenziale di Siponto si estendono lungo la SS 89 e SP 141 delle saline  che le delimitano da un lato, fino all’idrovora  del Consorzio di Bonifica, e dall’altro delimitate dalla costa, riportate nel Catasto terreni al foglio n. 40, oltre ad alcune particelle di altri fogli catastali limitrofi.

Ebbene questi terreni nel lontano 1936 con il famoso atto per Notaio Caizzi vennero ceduti dal Comune di Manfredonia al Consorzio di Bonifica, ma senza la preventiva autorizzazione ministeriale. Si instaurò così un contenzioso tra Comune e Consorzio per la proprietà di detti terreni.

L’amministrazione uscente dopo tanto ha concluso transattivamente la vertenza con il Consorzio di Bonifica ottenendo la restituzione di dette terre, la transazione aspetta solo di essere formalizzata dinanzi al Commissario degli Usi Civici, competente in materia.  Occorre aggiungere però, che la vicenda intanto è potuta giungere a conclusione  grazie anche ad alcune leggi guida nazionali cui hanno fatto seguito leggi regionali che non sto qui ad indicare, in virtù delle quali i Comuni sono stati sollecitati ad acquisire nel loro patrimonio tutte quelle terre appunto gravate di usi civici agevolando e snellendo l’iter amministrativo per la loro sdemanializzazione. Occorrerebbe, per meglio comprendere la materia, spiegare  cosa sono gli usi civici e da dove essi derivano, e la storia che li ha caratterizzati, ma sarebbe lungo farlo, rinvio l’argomento a qualche mio successivo intervento specifico, basta qui dire soltanto che sono terre demaniali, appartenenti al patrimonio indisponibile dello stato che non possono essere di proprietà di privati cittadini. Quindi dicevo che con questa transazione il Comune ha riacquistato la proprietà di dette terre e dovrà ora procedere all’affrancazione, cioè consentire a quanti le posseggono di riscattarle pagando una somma per diventarne proprietari.

Quando nel comunicato del centrosinistra si dice che la questione è già stata risolta dall’amministrazione uscente facendo riferimento alla transazione e citando un provvedimento consigliare comunale del 4.5.2009, non si dice il vero, o meglio si dicono due fatti distinti e separati che traggono in inganno chi legge e segue la vicenda. E’ vero, come detto prima che c’è stata la transazione, questa riguarda le terre Paludi Sipontine, ma non è vero che il Comune ha risolto il problema, cioè l’affrancazione. Oggeto della seduta del  4.5.2009  è stata la transazione e non l'affrancazione delle Paludi Sipontine propriamente dette. Se affrancazione c'è stata, ma con altro provvedimento, questa non ha interessato le Paludi Sipontine, bensì le terre gravate di usi civici del Candelaro o cosiddette vasche di colmata. Nel comunicato del centrosinistra si è fatta un tal confusione al solo fine di screditare il candidato Sindaco Pecorella. La soluzione per Siponto arriverà, lo spero presto e l’impegno del candidato Sindaco Pecorella è nel senso di continuare sulla strada orami tracciata verso la soluzione del problema.